Officina dell’Ambiente è sponsor del master di II livello “Sustainable and integrated Mobility in Urban Regions” dell’Università di Bologna, che intende formare tecnici specializzati nella progettazione e nella gestione della mobilità urbana e regionale in ambito stradale, ferroviario e aeroportuale. Per approfondire i suoi contenuti, le problematiche attuali relative alla mobilità sostenibile, le sfide future, le opportunità di carriera e le competenze offerte da questo percorso di studio altamente professionale, Officina dell’Ambiente ha intervistato il responsabile del Master, il Prof. Andrea Simone, ordinario del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (DICAM) dell’Università di Bologna.

1. Prof. Simone, ci illustra brevemente il suo ambito di attività e Ricerca?

Da circa 25 anni opero come Docente e Ricercatore presso l’Università di Bologna ed il Laboratorio di Strade “LAS” del Dipartimento di Ingegneria DICAM. Sono membro della SIIV”, presidente della Sezione Emilia-Romagna e Marche dell’AIIT e Presidente del Comitato Internazionale sulla Mobilità Urbana del PIARC. Le mie principali aree di ricerca sono: i materiali per le costruzioni stradali e delle infrastrutture di trasporto, la manutenzione e la progettazione delle infrastrutture viarie, l’analisi di sicurezza delle strade, la progettazione della geometria stradale e la valutazione della coerenza con le aspettative degli utenti, la progettazione delle infrastrutture urbane sostenibili.

2. Il Master di Imola, un percorso di alta formazione molto interessante: in quale contesto nasce e come si riferisce al tema Progettazione e Costruzione Strade?

Il Master Internazionale di II livello in “Sustainable and Integrated Mobility in Urban Regions”, ormai giunto alla sua seconda edizione, nasce da una idea di circa 2 anni fa che vuole coinvolgere Enti di ricerca, Imprese ed Aziende nella creazione e nella crescita di nuove professionalità necessarie in questo periodo di transizione e sviluppo di nuovi mezzi e strumenti dedicati alla mobilità sostenibile urbana e regionale. Le città occupano il 2% del territorio globale ma ospitano il 50% della popolazione. Come gestirle? Solo grazie ad infrastrutture di trasporto agili nella creazione e veloci nell’utilizzo le città potranno sostenere “il peso” del 50% delle popolazione del mondo, in una sfida che riguarda tutti noi. La progettazione, la manutenzione e la costruzione degli spazi stradali e delle pavimentazioni diventano quindi fondamentali per affrontare le sfide della mobilità del futuro.

3. Autostrade, strade e Sostenibilità: quale è la Sua visione?

Il concetto di “Mobility-as-a-Service” (MaaS) (in italiano “Mobilità come servizio”) ha recentemente attratto notevole interesse tra i responsabili politici e l’industria a livello europeo ed internazionale per le sue potenzialità in termini di miglioramento dell’efficienza complessiva del sistema di trasporto e per poter ridurre la dipendenza dalle auto private nei centri urbani. In questo modo, i servizi tipo MaaS possono contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 e dell’inquinamento e sostenere il progresso degli obbiettivi definiti dal Green Deal europeo. Da un lato la pandemia di Covid-19 ha provocato sfide senza precedenti per tutto il settore dei trasporti ed ha evidenziato l’importanza di un sistema di trasporto agile e resiliente per garantire una catena di servizi affidabile per merci e persone. D’altra parte l’emergenza sanitaria in corso può rappresentare una importante opportunità per accelerare il lancio di nuovi servizi per la mobilità di tipo MaaS.
Partendo da questo momento di estremo cambiamento si può pensare di tradurre queste pratiche innovative in cambiamenti duraturi e dirompenti per tutto il settore della mobilità. L’idea di introdurre una tariffazione (Road Pricing) su tratti di autostrada urbana per trovare le risorse necessarie per ripensare le politiche di mobilità sostenibile delle città non può essere pertanto esclusa a priori. Data la loro natura multimodale, i servizi MaaS permettono diverse e più facili alternative sostenibili per il trasporto sia di persone che di merci, dal trasporto pubblico ai taxi, dalla bicicletta alla micro mobilità, migliorando così la flessibilità e l’affidabilità della rete di trasporto. Per poter massimizzare i benefici ambientali di questo approccio sono richiesti investimenti sui mezzi e sulle infrastrutture ed un’integrazione strategica dell’infrastruttura fisica.

copertina brochure matrix green roads 2018 Officina dell'Ambiente4. L’utilizzo dei materiali riciclati come il Matrix è una realtà: in quali applicazioni e quali vantaggi possono fornire?

I materiali riciclati come il Matrix sono ormai entrati nell’uso comune per la realizzazione di conglomerati cementizi e conglomerati bituminosi. Oltre ai tradizionali impieghi nella realizzazione di conglomerati bituminosi a caldo possono essere utilmente impiegati in tutte le applicazioni a “freddo” ed a tiepido. I vantaggi dell’integrazione di questi materiali con le nuove tecnologie di manutenzione sostenibili sono evidenti a tutti: riduzione dell’impiego di materie prime vergini e di materiali di cava, riduzione dell’energia impiegata per la produzione e la stesa dei materiali, riduzione dei fumi e degli inquinanti prodotti in fase di realizzazione. Occorre inoltre ricordare che una progettazione attenta della vita utile degli interventi con materiali riciclati permette anche un incremento della durabilità delle pavimentazioni con conseguenti ulteriori vantaggi in termini di sostenibilità degli interventi di manutenzione ed aumento della sicurezza della circolazione.

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